Nato come esplorazione del diverso vedere della macchina fotografica, velocemente diventato il diario di un viaggio monotono.
Andate e ritorni che si sovrappongono come le facce incontrate in giorni sempre uguali, conoscenze durate frazioni di secondo, disseminate sul tragitto, sfumate dalla stanchezza; ma anche bellezza, luce, pioggia, sorrisi, dolcezza, cortesia, lacrime.
Immagini come frammenti di un viaggio sognato ma non desiderato, la città che succede all’improvviso, poi la sera che ti riporta un silenzio che credevi perduto, in un’esistenza divisa tra desiderio e repulsione, impossibilitato a fermarti, continui a guardare.
Born as an exploration of a different sight of the camera, quickly became the diary of a monotonous trip.
Round trips overlapping like the faces met day after day, always the same, acquaintances lasted as fractions of a second, spread around the route, nuanced by the fatigue; but also beauty, light, rain, smiles, kindness, courtesy, tears.
Images like fragments of a trip dreamt although not desired, the city suddenly appearing, then the evening bringing you a silence thought lost, in an existence divided between desire and repulsion, unable to stop, still looking.